La Germania segna la fine dei «partiti popolari»

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È un caso che provengano dalla Germania i primi segnali di una nuova Europa. Questo perchè nella Germania sono più propensi a dare regole al calcolare della matematica, piuttosto che alla variabile filosofica "numeri da circo".

 In quest'anno elettorale d'Europa emerge dalle elezioni regionali che i giovani insistono nel rifiutare  i cosiddetti «partiti popolari», quelli che dal dopoguerra a oggi, si sono divisi la maggior parte dell’elettorato. Per la Germania il punto di svolta o meglio l'origine del processo è stata la caduta del Muro (1989) e la Riunificazione (1990).

Nella  Sassonia trent'anni dopo.
AfD ha raggiunto il 20% delle preferenze di coloro che hanno tra i 18-24 anni e il 26% di quelle dei 25-34enni, 
I Verdi il 20% , in quella 18-24 anni, il 15%  in quella 25-34 anni.
Nel Brandeburgo trent'anni dopo.
AfD ha raggiunto il 18% nella fascia 16-24 anni (potevano votare anche i minorenni) il 30% in quella 25-34enni
I Verdi il 27%, in quella 16-24 anni, il 15% in quella 25-34enni.

Anche l’aumento dell’affluenza accomuna i due territori della Germania orientale: in Sassonia ha votato il 66,6% degli aventi diritto (nel 2014 furono il 49,2%) mentre in Brandeburgo si è saliti dal 47,9% di cinque anni fa al 61,3% di domenica.

Guardando ai risultati, in Sassonia la CDU rimane primo partito con il 32,7%, ma perde ben 7,3 punti percentuali, finendo incalzata da AfD, che balza al 27,5% (primo partito tra i giovani con il 22%, secondo FWG). La sinistra della Linke crolla al 10,4% (in calo di oltre 8 punti), mentre la SPD si ferma al 7,7. Bene i Grüne (Verdi), che arrivano all’8,6% crescendo di quasi 3 punti.

 

  Entrambi sono voti antisistema.  

Il settimanale Zeit spiega che il successo di Afd tra le nuove generazioni tedesco-orientali è il derivato da un diffuso senso di ingiustizia di cui si sentono vittime. In particolare il divario retributivo tra Est e Ovest è maggiore di quello tra uomini e donne e i giovani, quando possono se ne vanno.

«Più della metà dei laureati del Brandeburgo lascia lo Stato dopo gli studi, in Sassonia quasi un quarto, in Sassonia-Anhalt anche due terzi». Vanno nella capitale che ha riunito Est ed Ovest, Berlino, o, se rimangono all’Est, nelle città più grandi come Lipsia e Potsdam.

I giovani elettori di AfD sono quelli rimasti indietro, a Cottbuss o in Lusazia, con un'economia che dipende da quel carbone che i Verdi vogliono far sparire, perché inquina: «Nella Germania orientale, dove ci sono quattro centrali a carbone che costituiscono quattro delle dieci maggiori fonti di anidride carbonica in Europa, la questione ecologica è quindi anche una questione sociale, una questione di identità. Andrei a una manifestazione per protestare contro il lavoro di mia madre o di mio padre? Probabilmente no».

È comunque sbagliato pensare che gli elettori di AfD vivano ai margini.

«A votare AfD non è chi è in basso. Ma chi ha paura di finire in basso» — racconta Bento (il sito dello Spiegel dedicato agli Under 30) — .

Nell'Est della Germania sono quelli che hanno costruito qualcosa dopo la caduta del comunismo e che ora hanno paura di perderlo di nuovo. I professori e i medici, quelli con le case di proprietà, i Suv in garage e quattro vacanze all’anno.

Il 33,9% dei simpatizzanti AfD appartiene al quinto più ricco della popolazione, mentre meno del 10% dei sostenitori AfD ha gravi preoccupazioni per la propria situazione economica.

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Mai riuscito a rispondere compiutamente alle uniche importanti domande della vita: “quanto costa?”, “quanto ci guadagno?”. Quindi “so e non so perché lo faccio …” ma lo devo fare perché sono curioso. Assecondami.

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