5G-Italia. L'ingiustificabile leggerezza del fregarsene

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Le radiazioni elettromagnetiche emesse da telefoni cellulari, ripetitori e altri dispositivi sono state a lungo associate a problemi di salute, ma il 5G è pronto a peggiorare le cose. In Italia c’è un partito - uno solo - che abbia preso in seria considerazione il problema?

g5La domanda è d'obbligo: c'è in Italia un qualche partito, forza politica, movimento politico che si stia occupando in Italia del 5G (quinta generazione di Internet)?
A quanto finora risulta, non c’è una politica che governi in modo trasparente e responsabile l’avvento del 5G.  

Eppure la rete wireless 5G prevede l’interazione di un milione di “device”, dispositivi elettronici, per ogni chilometro quadrato, una vera e propria “mina vagante”. Per la cronaca, l’accademico svedese Olle Johansson, neuroscienziato, avverte che il danno biologico causato dai campi elettromagnetici come quelli emessi dai telefoni cellulari è già stato dimostrato in modo schiacciante.  

In Italia, secondo i dati raccolti non ufficialmente, 4 milioni di persone sono state sottoposte in modo semiclandestino alla sperimentazione del 5G. Il governo - si conferma da più parti - rinuncia al “principio di precauzione” prescritto dalla stessa Ue, ben sapendo che soltanto fra tre anni si avranno notizie precise e definitive riguardo al forte impatto del 5G sul corpo umano.

Nel frattempo si procede con l’estensione a tappeto della nuova rete, salvo - appunto - eventualmente valutarne gli effetti collaterali (a posteriori). In aggiunta, oltre alle preoccupazioni sulla mancanza, per quanto riguarda il 5G di test per valutarne la sicurezza a lungo termine, accade che un certo numero di esperti stia ora mettendo in guardia sul fatto che il 5G potrebbe essere la prima comparsa di “armamento psicotronico” a onde millimetriche.  
 
Di là delle supposizioni è certo che mentre il settore delle comunicazioni promette velocità fino a 100 volte più rapide rispetto all’attuale rete 4G, quello che non stanno dicendo al pubblico è che stanno preparando il terreno per un’invasione tecnologica.
Infatti, perché il 5G funzioni, sarà necessario installare migliaia di nuovi ripetitori e piccole celle radio. Le nuove onde millimetriche sono più veloci e potenti, ma non si propagano allo stesso modo. Alcune stime affermano che ci sarà bisogno di un ripetitore per ogni 12 case. Ciò significa che ce ne sarà presto uno praticamente a ogni angolo di strada e le emissioni 5G saranno impossibili da evitare.  

Le radiazioni elettromagnetiche emesse da telefoni cellulari, ripetitori e altri dispositivi sono state a lungo associate a problemi di salute, ma il 5G è pronto a peggiorare le cose. Infatti, la quantità di radiazione elettromagnetica (Emr) prodotta, aumenterà notevolmente con l’avvento del 5G, e la maggior parte delle persone ne sarà completamente circondata.

 
Assicurano i bene informati che, «dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc) c’è chi teme un vero e proprio colpo di mano perpetrato nientedimeno che dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per mettere a tacere l’atteso aggiornamento della lista nera degli agenti cancerogeni».
Obiettivo: «Favorire l’avanzata del 5G, impedendo il balzo in avanti delle radiofrequenze dall’attuale Classe 2B (possibile cancerogeno) in Classe 2A (probabile agente cancerogeno) se non perfino in Classe 1 (cancerogeno certo)».  

Come finirà? C’è un partito - uno solo - che abbia preso in seria considerazione il problema? Non sembra. E' grave. Questo fregarsene è disarmante.

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