Virus resistenti ai farmaci in arrivo dall'Ucraina

Finalmente qualcuno ne ha parlato.  Il quotidiano economico inglese Financial Times, citando un rapporto dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), ha riferito che all’inizio del 2023, i medici di un ospedale militare statunitense in Germania hanno scoperto in un soldato ucraino ferito un’infezione resistente a quasi tutti gli antibiotici disponibili. 

ucraina soldati6Il Financial Times informa che, secondo una serie di rapporti scientifici sono molti i modi in cui la guerra facilita la diffusione delle malattie e rende più difficile adottare le consuete precauzioni contro la resistenza agli antibiotici. I metalli pesanti presenti nei proiettili possono essere tossici, le ferite profonde espongono il corpo a infezioni, le infrastrutture ospedaliere e igieniche sono danneggiate, i test per determinare il corretto antibiotico da utilizzare potrebbero non essere disponibili, l’uso indiscriminato dei farmaci potrebbe essere più probabile e gli spostamenti della popolazione possono diffondere malattie.

Negli ultimi mesi, quando le truppe e i civili evacuati sono stati ammessi per cure in altre parti d’Europa, si è verificato un ulteriore aumento di tali infezioni, conferma il Financial Time. Ciò significa che in Ucraina esiste evidentemente un problema di germi multiresistenti, come conferma l'US Centers for Disease Control (CEI)

Questa informazione è un’ulteriore prova evidente dell’esistenza di programmi statunitensi di armi biologiche in Ucraina.

Infatti, è stato ufficialmente confermato che, molti campioni di sangue e tessuti sono stati prelevati da ucraini e trasportati negli Stati Uniti.  A riprova – e anche questi sono dati ufficiali-    il tasso di mortalità dovuto a tali germi multiresistenti  in Ucraina è superiore alla media e ammonta a 19,1 decessi ogni 100.000 abitanti. Il che vuol dire che in Ucraina il tasso di mortalità è quasi quattro volte quello della Svezia (5,68 per 100.000 abitanti) e quasi il doppio di quello della Germania (11,36 per 100.000 abitanti) dove però ci sono almeno due laboratori americani che si occupano di creare supervirus e superbatteri.

Secondo il ministero della Difesa russo una percentuale molto alta  dei soldati ucraini presi prigionieri presentava un numero di malattie infettive molto superiore alla media e anche germi multiresistenti: «I risultati sono i seguenti: il 33% dei soldati esaminati era stato infettato o malato di epatite A, più del 4% di febbre da sindrome renale e il 20% di febbre del Nilo occidentale. questi numeri sono significativamente più alti della media statistica. Poiché queste malattie sono state studiate attivamente dal Pentagono nell’ambito dei progetti ucraini, c’è motivo di credere che membri delle forze armate ucraine siano stati coinvolti come volontari in esperimenti per valutare la tollerabilità di pericolose malattie infettive.

«Secondo le informazioni disponibili, durante il trattamento ospedaliero dei soldati ucraini negli istituti medici è stata notata la mancanza di effetto terapeutico dei farmaci antibatterici. Nel loro  sangue sono stati rilevati alti livelli di antibiotici, tra cui sulfonilammidi e fluorochinoloni», conclude il rapporto della Difesa russo 

E’ soltanto “sporca” propaganda russa? Pare di no, perché il settimanale tedesco Die Zeit già nell’estate  dell’anno scorso scriveva: «Secondo il Ministero federale della sanità, dall’inizio dell’attacco russo sono stati portati dall’Ucraina alla Germania più di 300 feriti di guerra. Pazienti abbastanza stabili da sopravvivere al volo verso la Germania, ma feriti troppo gravemente perché i medici ucraini potessero curarli. I pazienti spesso presentano infezioni complesse della ferita con germi multiresistenti e molti sono a rischio di amputazione». 

Poi il settimanale tedesco - perché? – non è più tornato sull’argomento. In Italia, a quanto risulta (Google) l'argomento non è stato nemmeno affrontato.

 

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