Caduto il Muro sono risorti i bordelli. Non sono un modello

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Si può anche discutere se in Italia sia opportuno riaprire i bordelli, ma l'esperienza tedesca insegna che le grandi strutture frutto di investimenti milionari nate dopo la liberalizzazione del 2002 non possono essere considerate un modello a cui ispirarsi. Naturalmente quando c'era il Muro questo problema non c'era, almeno in queste dimensioni. 

prostitutiongermany3Da oltre un anno, in tutti i bordelli tedeschi si applica la legge per la protezione delle prostitute cle obbliga a registrarsi presso i comuni, e il sesso senza preservativo è proibito. Ma molte si sentono limitate dalla legge e per niente protette., perché la recente stretta voluta dal legislatore non ha inciso sulle criticità di un sistema in cui le ragazze spesso diventano carne da cannone nella macchina da profitti dell'industria del sesso Made in Germany.  

Stoccarda in prima serata: fra i negozi di abbigliamento e di alimenti naturali, la macelleria e il bar, proprio dietro l'angolo c'è una piccola strada laterale, lì si trova la "Casa a tre colori", un bordello.

Dipinto di rosso, bianco e blu - da qui il nome. Un edificio postbellico spoglio con circa 70 stanze. Le prostitute con la porta aperta aspettano i clienti che camminano lungo i corridoi in cerca di una donna adatta ai loro gusti.

Questo sistema si chiama Laufhaus. 

Da poco più di un anno ormai, come in tutti i bordelli della Germania, anche dietro questa porta si applica la legge per la protezione delle prostitute.
Legge che prevede tra l'altro, l'obbligo del condom per i clienti. Ma gli acquirenti di sesso conoscono la legge? E la rispettano?

(...) prostitution germany666Se a casa non si fa più sesso con la partner, allora si va direttamente al bordello, questa è la logica dei clienti. Questo è il messaggio degli acquirenti di sesso in questa serata: l'uso del corpo di una donna in cambio di denaro - legale e legittimo, ovviamente.  

Un atteggiamento ampiamente diffuso, almeno da quando in Germania vige la legge sulla prostituzione.

In vigore dal 2002, nel confronto internazionale può essere considerata una fra le più liberali nel suo genere. Avrebbe dovuto rafforzare le prostitute dal punto di vista legale e frenare il crimine - nella realtà quotidiana tuttavia ha fallito: da un lato per le prostitute è ancora elevato il rischio di diventare vittime di violenza – rischio confermato da uno studio del Ministero della Famiglia. 

Dall'altro, con l'allargamento verso est dell'UE sul mercato del sesso tedesco sono sbarcate in massa le cosiddette prostitute della povertà.  

La legge sulla protezione delle prostitute del 2017 stabilisce nuove regole per il business del sesso. In sostanza, è previsto l'obbligo del preservativo per i clienti, la licenza obbligatoria per i gestori e l'obbligo di registrazione per le prostitute.  

Anna, che non vuole dire il suo vero nome, al momento della nostra conversazione non si è ancora registrata. Lavora come prostituta da dieci anni, finora senza problemi, dice Anna. La legge sulla protezione delle prostitute la infastidisce; soprattutto l'obbligo di preservativo per i suoi affari rappresenta un problema .  

 

prostituzione tedesca40La legge come guinzaglio e stigma 

 "Io dico che sono almeno 100 euro che mi mancano ad ogni fine del mese.
A causa della nuova legge ci sono meno clienti. Non osano venire perché sanno che il "francese senza" ormai non esiste piu'. E quello in realtà era un grande magnete, dico io. Sì, quella è una protezione, lo capisco, anch'io voglio farlo cosi', ma per questa ragione vanno dalle donne che non vogliono farlo con la protezione oppure che sono costrette a farlo perché altrimenti non guadagnerebbero nulla ".   
Anna è intorno ai 40 anni e dice che lavora "per contro proprio". Senza un protettore, da sola, nel suo piccolo appartamento. Si offre su una piattaforma internet. "Va tutto bene", dice. Ha iniziato la prostituzione perché il suo ex-partner le ha lasciato una montagna di debiti da pagare. In questo modo ha fatto in poco tempo un bel po‘ di soldi.
Il suo lavoro d'ufficio non era abbastanza; così Anna ha provato con la prostituzione – ed è rimasta.  

Il fatto che il legislatore la obblighi a un colloquio di consulenza e informazione, che ci sia l'obbligo di registrarsi e che abbia bisogno di un documento per lavorare – la donna intorno ai quaranta lo considera una vessazione.  

"E' un po' uno stigma. E poi lo sforzo. C'è bisogno di due foto e poi devi andarci di persona. Non mi piacciono gli appuntamenti. Sono contro le scadenze. Devono esserci buone ragioni per farmi fissare un appuntamento".  

Anna tuttavia fino ad ora con la prostituzione non è diventata ricca. Ogni tanto, racconta la donna, raccoglie persino bottiglie vuote per integrare il suo reddito. I rapporti sessuali a catena non sono la sua specialità. Inoltre, non è nemmeno disposta a servire ogni cliente con qualsiasi richiesta. Anna decide in base al primo contatto sulla porta.  

Un ingresso indipendente, per non parlare della possibilità di scegliere, Laila - anche questo è un nome d'arte - non l'ha mai avuto. La bionda ungherese parla un tedesco molto incerto, sebbene viva da molti anni nel sud della Germania.   

"Sono successe molte cose brutte. Se una donna fa la prostituta, allora si rovina l'intera vita. Quando guardo indietro alla mia vita, vedo che il peggio ritorna. Provo a farcela senza prendere medicinali. Molte donne a causa di questa vita prendono alcool o droghe". 

 

Disgusto e umiliazione 

Chi ascolta pazientemente Laila scopre dei suoi due figli. Per loro le cose andranno meglio. Laila lo dice piu' di una volta, ne è convinta. Questa è la parte bella della nostra conversazione.

La parte più brutta riguarda invece le pratiche sessuali di cui Laila racconta con disgusto, le strane fantasie di alcuni clienti, e le umiliazioni. Laila dice che spesso ha l'impressione di essere seguita e che soffre di attacchi di panico.

E poi racconta di come funziona con il sesso non protetto.  
"È già successo. Con un uomo. Mi ha sempre detto che mi avrebbe pagato un sacco di soldi. Ho detto di no. Ad esempio, ho detto: 50 euro, e voleva darmene 500 di euro. Poi ho detto, 'Ok, lo farò.' Poi sono stata con lui e quando ha finito, si è alzato, ha riso e ha detto: sono malato".  

Laila al momento della nostra conversazione non sa se questo cliente l'ha contagiata. Finora, non ha avuto il coraggio di fare il test.  

Il legislatore vorrebbe proteggere le donne come Laila e Anna più di quanto non abbia fatto fino ad ora. Nei 38 paragrafi della legge per la protezione delle prostitute, ad esempio, è previsto che il luogo in cui una prostituta lavora e il luogo in cui dorme, all'interno del bordello devono restare separati; che la stanza in cui viene esercitata la professione deve essere dotata di un pulsante di emergenza; che le prostitute sotto i 18 anni non hanno accesso ... e molto altro.  

Se e in quale misura le prostitute potranno trarre beneficio dalle nuove regole, se sarà effettivamente possibile contenere lo sfruttamento e la coercizione, il governo federale lo stabilirà con una valutazione degli effetti della legge a partire dal 2022.

Il Ministro degli affari sociali del Baden-Württemberg, Manfred Lucha, crede fermamente nell'effetto positivo della legge.  
"È la prima volta che ci facciamo carico dell'idea di proteggere le prostitute, - e questo è dimostrato dai numeri delle registrazioni - dopo tutto, abbiamo raggiunto quasi 3.500 donne e almeno 23 uomini. Sempre meglio di nulla".  

Ma la sola registrazione non può essere una protezione contro lo sfruttamento. Molto più importante in realtà è la questione di quante donne nel processo di registrazione vengano identificate come donne in una situazione di difficoltà. Finora, il Ministero degli Affari sociali non è stato in grado di fornire cifre esatte.   

 

prostitution germany77"Sono sorpreso che le donne l’abbiano accettato" 

 La registrazione e la consulenza è stata delegata ai comuni e il Ministro degli affari sociali del Baden-Württemberg,

Lucha, elogia il successo dell'intero processo.
Sul territorio ci sono strutture mature e personale esperto. A Stoccarda, il dipartimento della salute è responsabile per la consulenza. Lì l'assistente sociale Corinna Reim si occupa delle prostitute. 

 

DLF: “Lei ha la sensazione che le donne arrivino qui con facilità?” 

"Funziona meglio di quanto immaginassi e sono sorpresa che le donne l’abbiano accettato cosi’ bene” Corinna Reim apre la porta su delle stanze nuove e luminose e non si stanca mai di sottolineare che da lei arrivano le donne più diverse.
Anche la commessa tedesca ad esempio, che il fine settimana esercita la prostituzione per aumentare il proprio reddito.
Che tuttavia non rappresenta affatto la maggioranza delle prostitute coinvolte. 
 
Secondo le ultime statistiche della polizia di Stoccarda si tratta per l'87% di immigrate; a Monaco è l'89 %.
La stragrande maggioranza di queste donne - come evidenziato dalle statistiche della polizia - proviene dalle regioni piu’ povere d’Europa: Romania, Bulgaria e da altri paesi dell'Europa sud-orientale.  

Le donne socialmente svantaggiate hanno bisogno di protezione speciale contro lo sfruttamento, tuttavia con la nuova legge nella sua forma attuale non ottengono la protezione di cui avrebbero bisogno, critica il commissario penale di Augsburg, Helmut Sporer. È stato ascoltato come esperto in materia al Bundestag quando si è trattato di scrivere la legge.  

"Ci sono anche donne che si presentano per la registrazione e che chiaramente non sono adatte per questo settore. A volte ci sono anche donne analfabete, che di fatto non sono in grado di organizzare autonomamente la propria vita. E avrebbe avuto senso negare a queste donne la registrazione, per la loro stessa protezione.

Nella prima bozza di legge per la protezione delle prostitute, era presente un corrispondente passaggio, che è stato poi cancellato nella versione finale.
Fatto che trovo molto, molto sfortunato perché lo Stato dovrebbe avere la capacità, per le donne evidentemente non adatte a questo ambiente – inadatte nella misura in cui non sono capaci di difendersi dalle avversità -, di proibire loro questa attività, ovviamente per proteggerle.  

 

prostitution in germany55La questione della volontarietà 

 Le associazioni e i sindacati che rappresentano le prostitute sono contrari ai regolamenti speciali. Fondamentalmente, anche per Josefa Nereus dell'Associazione federale delle lavoratrici del sesso, la legge sulla protezione delle prostitute nella lotta contro la tratta e lo sfruttamento è superflua e inutile. 
"Nei paesi di lingua tedesca, ad esempio in Austria, abbiamo una procedura di registrazione simile. Lì hanno scoperto che anche quando sono state trovate donne coinvolte nella tratta, sorprendentemente erano tutte sempre registrate. Non si tratterebbe quindi di uno strumento utile per affrontare i problemi delle lavoratrici dell’industria del sesso".   

Chi a Stoccarda si registra come prostituta e arriva dall'estero, durante la prima consulenza ha a disposizione un video-traduttore. Non è prevista una ulteriore assistenza speciale, spiega l'operatrice sociale Corinna Reim - e pensa che sia una buona cosa.  

"Fondamentalmente spieghiamo alle donne che è importante che se lavorano in questo settore, ciò avvenga su base volontaria. Nell’ambito di questa legge abbiamo la possibilità di parlare con le donne per tre quarti d'ora e dal momento in cui la donna ci dice: questa è la mia volontà, io lo voglio, allora per noi non c’è altro da fare. Se non potessimo farlo, sarebbe un pregiudizio".  

Corinna Reim si batte per la correttezza politica della scelta. Ma per molte donne dell'Europa sud-orientale parole come "libero arbitrio" o "autodeterminazione" spesso sono termini vuoti e privi di significato.
Tra le altre cose, la ricerca biografica dello scienziato sociale di Mannheim Julia Wege, chiarisce come le prostitute molto spesso abbiano subito violenze e abusi nell'infanzia e nell'adolescenza.
È difficile rispondere alla domanda su dove inizia e finisce la volontarietà per molte delle donne dell’Europa del sud-est, spesso giovani e per lo più scarsamente istruite, almeno questa è l'esperienza del commissario di polizia di Augsburg, Helmut Sporer. Spesso, i cosiddetti “Lover boys” manipolano le donne e le portano su questa strada. Il fatto che le vittime si possano durante un colloquio iniziale di 45 minuti per lui è pura illusione.  

"Le ragazze in realtà non ne traggono alcun vantaggio. Non c’è un miglioramento in termini di trasparenza né di protezione delle donne. L’obbligo di registrazione è un miglioramento solo apparente".

 

La fiaba della prostituzione pulita 

 Quanto l'industria del sesso, nei bordelli e nei club, possa essere spietata a spese delle donne lo mostra un processo che dura da undici mesi presso il Tribunale di Stoccarda.
Le indagini sono durate anni. Si tratta dell’accusa di concorso nella tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale, prostituzione forzata e frode agli investitori.
 
Fra gli imputati c’è anche Jürgen Rudloff, l'ex capo del club FKK "Paradise" a Leinfelden-Echterdingen, vicino a Stoccarda.  
Rudloff è diventato noto soprattutto perché per anni in ogni talk show in cui si parlava di prostituzione non è mai mancato.
Ha sempre raccontato nel dettaglio e con piacere la storia di una prostituzione apparentemente pulita esercitata all’interno del suo bordello. Davanti a un tè, nel suo ufficio, ha sempre spiegato che i clienti e le prostitute hanno sempre pagato lo stesso biglietto di ingresso e che lo vedono al massimo come un albergatore - con un indirizzo speciale. 

"Quindi, prima di tutto ovviamente facciamo affari con il sesso. Il cliente non viene qui e mangia un arrosto nella nostra buona cucina e se ne va di nuovo. Arriva con l'intenzione di incontrare una bella ragazza e magari avere una bella conversazione e ovviamente in mente l’obiettivo finale resta il sesso.". 

 
Il bordello di Rudloff alle porte di Stoccarda era ovviamente così bello che era riuscito ad attirare anche l'avidità degli investitori - con delle folli aspettative di profitto, secondo l'accusa.  
Il business del sesso nel club per nudisti può funzionare bene solo se c’è sempre un numero sufficiente di donne – attraenti, giovani e possibilmente volenterose.  
Quando Rudloff era ancora a capo della struttura, secondo i pubblici ministeri, ad occuparsi della fornitura di ragazze c’erano anche i rocker degli Hells Angels. Testimoni e vittime riferiscono di grande brutalità

 

prostitution 446Picchiate nei boschi 

 Rudloff è stato in custodia per più di un anno. Due volte alla settimana arriva ammanettato in aula. Sempre in giacca e camicia. Da vero uomo d'affari.
Il suo difensore e conoscente di lunga data, Frank Theumer, lo ha visitato regolarmente durante la detenzione preventiva a Stoccarda-Stammheim:   
"So che si alza molto presto, lo ha sempre fatto anche prima dell’arresto. Poi legge e, ogni tanto, fa una passeggiata nel cortile. Gioca a scacchi, cerca di parlare molto, ha visite dalla difesa, dei familiari. E scrive molto. Il Rudloff, se lo si conosce così, è simpatico "  
L'immagine dell’uomo pulito e colto e della prostituzione autodeterminata - in tribunale si sgretola. Rudloff durante le udienze non mostra alcuna emozione.
Anche quando fra i testimoni c’è stato un trafficante già condannato. Muscoloso, tutto tatuato. Uno degli uomini che riforniva di ragazze il “Paradies” per poter poi incassare fra i 500 e i 1.000 euro al giorno da ognuna di loro. A volte andava fuori di testa se una donna non mostrava coinvolgimento. Dice il testimone.
  
In tribunale si parla di soprannomi come "il diavolo". Le donne venivano portate nei boschi e lì picchiate, lo chiamavano "contare gli alberi". Le donne tuttavia continuavano ad essere innamorate di lui, spiega lo sfruttatore al giudice che presiede.  
 
L'avvocato difensore Frank Theumer è certo che ancora oggi con la legge per la protezione delle prostitute una carriera come quella di Jürgen Rudloff sarebbe possibile.  
"Sì, Alla fine non è cambiato molto. Sono solo state introdotte alcune piccole formalità"  
Mentre il business del Paradise Club vicino a Stoccarda procede con nuovi proprietari e un permesso operativo, i bordelli di Stoccarda restano in attesa di ricevere la concessione dalle autorità.
Le richieste non approvate restano sul tavolo dell'ufficio per l’ordine pubblico.  
 
Nessuno degli operatori del settore vuole parlarne apertamente. Alla fine qualcuno al telefono ci dice che ha l'impressione che l'amministrazione comunale voglia "prosciugare la città vecchia e chiudere le piccole imprese".
A trarne profitto sarebbero i grandi bordelli.
D'altra parte, il direttore dell'ufficio per l'ordine pubblico di Stoccarda, Albrecht Stadler lo dice: applichiamo semplicemente la legge sull'edilizia e il commercio

 

"Quello che facciamo lì è indegno" 

 "In precedenza si trattava di un'area non regolamentata, ma sicuramente pericolosa. E credo sia ragionevole che ora venga assoggettata al regime normativo del commercio, perché tutto è regolamentato e anche il gestore viene sottoposto ai controlli. Devono aver superato gli esami, come tutti quelli che vogliono aprire un ristorante o una sala giochi. Mentre prima tutti potevano fare quello che volevano".  

Sabine Constabel lavora per l'associazione "Sisters", associazione che aiuta le prostitute, tra le altre cose, aprostituzione tedesca uscire dal giro. Lei incoraggia le autorità a chiudere il più rapidamente possibile le aziende non autorizzate.  

"Se ogni bordello illegale venisse immediatamente chiuso, come accade ad ogni chiosco per le patatine - non so per quanto tempo possa restare aperto un chiosco illegale per le patate. Ma non più di due settimane, poi il negozio viene chiuso!

Se si facesse lo stesso con i bordelli, i due terzi dei bordelli dovrebbero essere chiusi perché non vogliono o non possono soddisfare i requisiti della legge per la protezione della prostituzione".  

Fonte: Deutschlandfunk

 

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