Germania, essere poveri con 1.350 euro al mese

È fissata a 1350 euro mensili la soglia di povertà per chi vive da solo. Per un nucleo familiare di due persone si arriva a 2.015 euro, per una famiglia con un bambino siamo a 2.430 euro. Conclusione: il 54 per cento dei poveri dichiara di vivere  sehr wohl, molto bene, e un altro 40 per cento vive bene. Solo il 6 per cento vive male.
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BERLINO – Hanno già installato le luminarie di Natale. A Berlino sono sempre le stesse, da anni. I tedeschi non sprecano, ma spenderanno come non mai, attenti a evitare il superfluo. Si prevede che per lo shopping si supererà il record di 55 miliardi di euro, e i mercatini, nonostante l’allarme terrorismo, incasseranno oltre 5 miliardi.
Tutti i dati sono positivi: mai tanti occupati, oltre 40 milioni, mai cosi pochi disoccupati, due milioni e 400 mila, il pil continua a salire, l’export aumenta nonostante le crisi internazionali, e le sanzioni volute da Obama alla Russia di Putin.
Ma per chi non sopporta la Germania prima della classe, arrivano altri dati. Monaco è la città più ricca del paese, forse la più ricca d’Europa. Disoccupazione al 2,4 per cento, che equivale alla piena occupazione, i suoi abitanti hanno un reddito medio di 8mila euro superiore a quello nazionale. Eppure la Süddeutsche Zeitung intitola:

«Il numero dei poveri è aumentato drammaticamente»: 269 mila (su un milione e 469 mila) sono armen, la percentuale negli ultimi cinque anni è salita dal 14,7 al 17,4%, 65 mila in più. Come sempre, aumentano anche i benestanti, dal 30 al 34%. I dati si trovano nel rapporto sullo «stato di benessere» che la città pubblica ogni cinque anni.

Bisognerebbe aggiungere, che il 54% dei poveri dichiara di vivere sehr wohl, molto bene, e un altro 40% vive bene. Solo il 6%, dunque, vive male. Per chi vive da solo, la soglia di povertà è posta a 1.350 euro mensili, per un nucleo familiare di due persone si arriva a 2.015 euro, per una famiglia con un bambino siamo a 2.430 euro.
Tuttavia, il costo della vita a Monaco è più elevato che nel resto del paese, ma inferiore a Milano o Roma. Dato triste: 22 mila bambini a Monaco, il 12%, vivono in famiglie che ricevono l’Hartz IV, l’assegno dell’assistenza sociale. E 1.600 bambini non hanno un domicilio stabile, vivono in centri di accoglienza.
Aumentano anche i senzatetto, i clochard. Erano 7.300 lo scorso Natale, saranno circa 9 mila a fine di quest’anno. Il rapporto del municipio non precisa la nazionalità, per rispetto del politically correct. Ma il numero dei poveri, e dei senzatetto aumenta per l’arrivo di immigrati dall’Europa orientale. I profughi sono assistiti e non vengono dunque conteggiati. La situazione a Monaco non dovrebbe essere diversa da Berlino, dove i clochard dovrebbero essere seimila, e almeno la metà sono stranieri.

Chi arriva dall’Est, in quanto cittadino Ue ha diritto di risiedere in Germania dove gli pare, da turista e non da immigrato, per un periodo non superiore a tre mesi. Molti arrivano dalla vicina Polonia, tanto che quest’anno Varsavia invierà assistenti sociali a Berlino per assistere i barboni polacchi. Nella capitale come a Monaco tutti avrebbero a disposizione un tetto, ma circa 500 rifiutano l’assistenza.

Secondo l’indice di giustizia sociale dell’Unione europea, la Germania con 6,71 punti è superata dai paesi del Nord Europa, dalla Danimarca (7,39), dalla Svezia (7,31) e dalla Finlandia (7,14). L’Olanda è di poco superiore con 6.73. La Francia è a 6,29, la Gran Bretagna a 6,22. L’Italia con 4,84 si piazza in coda, meglio della Grecia con 3,70, ma superata dalla Spagna (4,96), dal Portogallo (5,36), e quel che dovrebbe essere umiliante dai paesi dell’Est, dalla Repubblica Céca con 5,92, dalla Polonia (5,79), dall’Ungheria (5,18), e dalla Croazia con 5,07. Dovrebbe essere superfluo precisare che si tratta di statistiche da interpretare: i dati indicano in realtà il miglioramento del benessere sociale rispetto al 2008, prima della crisi. In Italia si vive meglio in media che in Ungheria, ma i magiari migliorano più rapidamente mentre noi perdiamo terreno. E, per concludere, per chi se la passa male in Europa, meglio andare a svernare a Berlino o a Monaco.
 
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Roberto Giardina

Roberto Giardina, dal 1986 in Germania, è corrispondente per il QN (Giorno-Resto del Carlino- La Nazione) e Italia Oggi. È presente su Berlin89 con la rubrica Pizza con crauti.  
Autore di diversi romanzi e saggi, tradotti in francese, spagnolo, tedesco. 

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