Guerra in Ucraina. Tre cinesi su quattro sono Pro-Russia

{fa-info-circle } Artikel nur in Muttersprache - Article only in mother language.

E' il risultato di un sondaggio del Carter Center China Focus , (fondato dal 39° presidente degli Stati Uniti) che  cura le relazioni bilaterali critiche USA-Cina con  seminari, siti Web, e pubblicazioni accademiche. Questo che pubblichiamo è il primo sondaggio dell' opinione pubblica (online) cinese sull'invasione russa. 

soldati cinesi 3I risultati rivelano che il 75% degli intervistati concorda sul fatto che sostenere la Russia in Ucraina è nell'interesse nazionale della Cina e che il 60% degli intervistati sostiene che la Cina deve mediare per la fine del conflitto. Esaminando i dati raccolti si evince che mano mano che aumenta l'istruzione degli intervistati, e con essa il "consumo" dei media statali, e la frequentazione dei social, più radicata è la convinzione che la Russia vada sostenuta.

La relazione sul sondaggio  del Carter Center China Focus parte da quando la Russia ha iniziato la sua invasione dell'Ucraina (24 febbraio 2022). Da quel momento,  la Repubblica popolare cinese ha affermato la sua neutralità rispetto al conflitto, astenendosi però dal voto di condanna dell'invasione all'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Nello stesso tempo, gli apparati diplomatici del governo cinese e del Partito Comunista Cinese (PCC) hanno espresso il tacito sostegno all'invasione della Russia. Il rappresentante della Cina presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite - l'ambasciatore Zhang Jun - ha riconosciuto le motivazioni russe che hanno scatenato  il conflitto, sostenendo che "una soluzione alla crisi in Ucraina deve tenere in conto le preoccupazioni per la sicurezza di tutti i paesi interessati.". I portavoce del ministero degli Esteri cinese hanno anche ripetutamente accusato l'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) di essersi avvicinata troppo ai confini della Russia e hanno criticato le sanzioni occidentali. Infine, esperti e commentatori hanno sottolineato la posizione filorussa dei media statali cinesi, tra cui il People's Daily (il Quotidiano del popolo) e il People's Liberation Army Daily, [il giornale ufficiale dell'Esercito popolare cinese ]che hanno pubblicato una serie di commenti in cui definiscono Washington la "mano nera",  che pilota l' aggressività della NATO.

La "mano nera" di Washington

"Il governo cinese sembra avere scarso interesse di partecipare in termini reali al conflitto, tuttavia ribadisce la sua alleanza strategica con la Russia contro l'Occidente nemico", si sottolinea nella relazione del Carter Center China Focus . A conferma  c'è la recente analisi di Maria Repnikova e Wendy Zhou, della Georgia State University, secondo la quale, "nelle relazioni diplomatiche e nelle discussioni sui social media, la guerra della Russia contro l'Ucraina è definita [in Cina] come un passo necessario per far fronte alle provocazioni dell'Occidente (e principalmente degli USA).

Tuttavia - almeno dai risultati del sondaggio - le opinioni dei cinesi  sul conflitto in Ucraina sono discordanti. Lo confermano sia i commenti dell'élite intellettuale che quelli sui  social media. Prevale negli intervistati la convinzione che, il governo cinese dovrebbe impegnarsi a "tracciare una rotta che approdi alla pace, come Yuen Yuen Ang, professore di politica all'Università del Michigan, Ann Arbor, auspica in un recente saggio",  ci informa  la relazione del  Carter Center.

 I "miracoli" della privacy al digitale!

Tra il 28 marzo e il 5 aprile 2022, il Carter Center ha incaricato RIWI Corp., una società di sondaggi canadese, di condurre un'indagine sulla popolazione online cinese sulla guerra in Ucraina. La tecnologia RIWI consente la rapida acquisizione e valutazione di ampi campioni di dati dell'opinione pubblica fornendo sondaggi anonimi di opt-in agli utenti Web che navigano online. A differenza degli approcci ai sondaggi tradizionali o online, la tecnologia di RIWI garantisce che chiunque navighi su Internet in Cina abbia le stesse possibilità di essere coinvolto sondaggio. Gli intervistati non sono stati incentivati ​​a partecipare, né sono state raccolte informazioni di identificazione personale. I dati sono stati raccolti utilizzando sistemi e server al di fuori della Cina. Conclusione, il sondaggio ha raccolto un totale di 4.886 risposte complete. Il campione risultante è rappresentativo della popolazione cinese che utilizza Internet.

Le domande sono state rivolte in lingua cinese. Le risposte sono state integrate con una sorta di identikit degli intervistati, inclusi età, sesso, istruzione, reddito e lettura dei media.

1. Con la domanda "A" si è chiesto agli intervistati se ritengono che "sostenere la Russia nel conflitto russo-ucraino sia nell'interesse nazionale della Cina". Con tre scelte di risposta: "Completamente d'accordo", "Accetto",  "Non sono d'accordo".

2. Con la domanda "B" si è chiesto agli intervistati quale considerano la migliore risposta della Cina all'invasione. Tre le opzioni di risposta: "Fornire supporto morale alla Russia", "Fornire armi alla Russia", "Condannare l'invasione russa", "Fornire armi all'Ucraina" e "Mediare sulla fine del conflitto". 

 

Il sostegno alla Russia 

Alla domanda: "sostenere la Russia nel conflitto russo-ucraino sia nell'interesse nazionale della Cina",  il 75% degli intervistati ha dichiarato di essere d'accordo sul sostegno; il 40% preferisce un sostegno moderato; il 35% degli intervistati esige un sostegno corposo. Sono invece contrari  il  25% degli intervistati. Di costoro,  il 14%  invece si è definito di un  moderato disaccordo e l'11% si è dichiarato in forte disaccordo.

tcc-ukr-support Guerra in Ucraina. Tre cinesi su quattro sono Pro-Russia

 
La migliore linea d'azione della Cina

Con la domanda B si è chiesto agli intervistati quale considerano il migliore comportamento della Cina. Le opzioni   erano così suddivise: "Fornire supporto morale alla Russia", "Fornire armi alla Russia", "Condannare l'invasione russa" ,  "Fornire armi all'Ucraina".  I risultati sono riportati nella Figura sotto. Più del 60% degli intervistati si è  dichiarato favorevole al supporto morale alla Russia, seguito da un  16% che approva la fornitura di armi alla Russia. Il 13% degli intervistati ha invece risposto che la Cina dovrebbe condannare l'invasione russa e il 9% degli intervistati ha dichiarato che la Cina dovrebbe fornire armi all'Ucraina.

tcc-ukr-options1 Guerra in Ucraina. Tre cinesi su quattro sono Pro-Russia

 La conclusione del Carter Center China Focus 

Sebbene il sondaggio non approfondisca le motivazioni di quel 75%, le analisi degli esperti evidenziano che, la maggior parte dei cinesi vede il conflitto ucraino attraverso una lente anti-occidentale (e soprattutto anti-americana). Infatti, la quasi totalità degli intervistati ritene che la Russia abbia scoperto i biolab americani in Ucraina, tra le ipotesi di spicco delle teorie del complotto sulle origini del COVID-19. Tuttavia, soltanto il 16% degli intervistati perora la fornitura di armi alla Russia, il 3% in più di coloro che esigono la condanna dell'invasione russa, da parte della Cina. 

È interessante notare - scrive il Carter Center - che gli intervistati più istruiti, che si nutrono di  media, e si destreggiano sui social, vogliono che l'aiuto alla Russia sia possente. E' una realtà questa cinese, che deve aver lasciato con la bocca amara i collaboratori dell' istituzione americana. Infatti sui risultati del sondaggio non hanno dubbi. "Sono influenzati dai media tutti schierati sul versante russo", conclude il rapporto del Carter Center, intitolato appunto al novantasettenne Jimmi Carter, 39º presidente degli Stati Uniti d'America.

(1) Papà Biden e il suo amore per Kiev

Fonte: Carter Center China Focus

scritto da Berlin89

 

Pin It
© Berlin89 2018 - 2019 - 2020 - 2021 - 2022 - 2023 - 2024

Berlin89 magazine del Centro Studi Berlin89

Testata giornalistica registrata
al Tribunale civile di Venezia.
Autorizzazione n.8 in data 30/08/2018
Direttore Responsabile Vincenzo Maddaloni
Responsabile Trattamento Dati Paolo Molina

 

 

Log in



Italia Sede

via privata Perugia, 10 - 20122 Milano (MI)
Tel:  +39 02 77 33 17 96
Fax: +39 02 76 39 85 89

Deutschland Repräsentanz

Federiciastraβe 12 - 14050 Berlin (Charlottenburg)
Tel:  +49 30 8 83 85 16
Fax: +49 30 89 09 54 31